L’esercizio della professione d’infermiere in Italia è subordinato al possesso di una laurea in scienze infermieristiche e all’iscrizione al collegio professionale degli infermieri, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia (Ipasvi).
Gli interessati di origine straniera devono innanzitutto provvedere, dall’estero, ad ottenere il riconoscimento del proprio titolo di studio equivalente presso il Ministero della Salute; successivamente, anche se la categoria degli infermieri non rientra nelle quote annuali, devono essere richiesti da una struttura sanitaria italiana.
A seguito di tale richiesta, viene loro concesso un visto di entrata temporanea, necessario per prepararsi e per superare un esame che verte sull’accertamento della conoscenza della lingua italiana e delle norme deontologiche della professione, superando il quale è possibile iscriversi all’ordine professionale.
L’iscrizione all’albo permetterà di svolgere l’attività lavorativa con decorrenza immediata ed assunzione in via definitiva sulla base di un permesso di soggiorno con durata indeterminata.